Gli immobili in vendita in Croazia sono molto gettonati dagli investitori di alta gamma, ma come evolve il mercato immobiliare nella nazione entrata di recente, nel luglio 2013, nell’Unione Europea?
In realtà, non c’è stato un immediato cambiamento in conseguenza a questo evento.
I prezzi avevano subito continui ribassi, risentendo della situazione critica a livello mondiale. Dal 2007 al 2012 i prezzi degli immobili sono scesi in Croazia in modo progressivo, fino ad arrivare ad un ribasso del 30%.Si lavora però alacremente per rivalutare i mercati immobiliari croati.
Nel 2014 sono previsti importanti investimenti nel settore turistico per la ristrutturazione e la creazione di nuove strutture ricettive, in modo da dare nuovo valore al territorio a livello europeo e mondiale.
Soprattutto in alcune zone, come a Dubrovnik, Spalato, penisola istriana e lungomare dell’Adriatico, i prezzi degli immobili di pregio sono in ripresa. Gli acquirenti, europei e non, cominciano a riconsiderare gli acquisti in queste zone ed i prezzi, ad esempio nel centro storico di Dubrovnik, vanno dai 3.000 ai 4.000 euro al metro quadro.
Le splendide ville di lusso in Croazia, soprattutto nelle zone di mare, e anche case e terreni sulle isole al largo della costa di Spalato, attraggono acquirenti provenienti da tutta Europa e dall’America. Prima del periodo di crisi i maggiori compratori stranieri erano inglesi ed irlandesi, ma al momento russi e cittadini delle ex repubbliche sovietiche mostrano un crescente interesse per gli acquisti immobiliari in Croazia. Case, ville e terreni che si trovano sulle isole o sulle coste attirano un particolare tipo di compratori: coloro che si muovono in barca e vogliono accedere alla proprietà direttamente via mare.
Il mercato immobiliare croato non è del tutto aperto, poiché con alcuni Paesi non c’è un accordo bilaterale. Il patto di reciprocità tra l’Unione Europea e la Croazia favorisce gli acquisti eliminando restrizioni e limitazioni. Molti Stati americani, circa la metà, tra cui New York e New Jersey, beneficiano dell’accordo bilaterale, così come anche l’Ucraina.
