Il primo ministro Matteo Renzi ha deciso di affidare a Renzo Piano la ricostruzione dei paesi di Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto, distrutti dal terremoto di magnitudo 6,2 dello scorso 24 agosto 2016. Renzo Piano è uno dei più famosi architetti italiani nel mondo ed è garanzia di professionalità e affidabilità nella costruzione di meravigliosi immobili, qualità che nelle costruzioni pubbliche italiane è quasi sempre venuta meno. Il premier ha chiesto alla famosa archistar anche di preparare un piano pluriennale per garantire la messa in sicurezza del territorio su scala nazionale, in particolare per quanto riguarda temi come il dissesto idrogeologico, l’efficienza energetica e le bonifiche. E’ prevista anche la possibilità di modificare le leggi riguardanti la costruzione di edifici antisismici privati o pubblici.
Piano ha dichiarato in un’intervista al giornale inglese The Guardian che, come una macchina deve avere i freni per poter circolare in sicurezza, così un’abitazione in zone ad alto rischio sismico deve soddisfare alcuni requisiti di costruzione per legge. Gli sfollati attualmente sono accampati in tendopoli provvisorie, ma è previsto a breve la costruzione di strutture in legno facili da montare, soluzione provvisoria finché non saranno ricostruite le case vere e proprie. L’archistar ha affermato che la ricostruzione deve partire entro otto mesi e subito dopo si deve lavorare su un piano ambizioso che riguardi tutte le abitazioni presenti lungo il crinale appenninico. Sempre secondo Piano il progetto definitivo richiede circa 50 anni e due generazioni, difficile certo ma non impossibile da realizzare per mettere in sicurezza il territorio italiano come non è mai stato fatto prima.
I grandi ostacoli che Renzo Piano vede sono rappresentati come sempre dalla corruzione, dalla burocrazia e da una diffusa illegalità che pervade come il cancro le istituzioni. Il curriculum di Piano, che dal 2013 è stato nominato senatore a vita dal presidente Giorgio Napolitano, vanta tra le altre cose, il titolo di ambasciatore dell’Unesco. Il progetto di cui è stato incaricato si chiama “Casa Italia”, la filosofia alla base del quale è “ricucire senza distruggere”, per consentire agli sfollati di ritornare nelle loro terre. Questo è un modo di pensare nettamente diverso da quello delle new town di berlusconiana memoria, applicato nel 2009 per il terremoto che vide coinvolta la città dell’Aquila. Per rafforzare tale concetto, Renzo Piano ha dichiarato che “sradicare le persone dai loro luoghi di origine è un atto di crudeltà” e da questa convinzione nasce la sua proposta progettuale, diversa ed innovativa rispetto alle esperienze del passato.