Patrik Schumacher è subentrato a Zaha Hadid nella direzione di ZHA (Zaha Hadid Architects), lo studio fondato dalla famosa architetta inglese di origine irachena, dopo la sua prematura morte, avvenuta lo scorso marzo. Nonostante questa grave perdita, Schumacher, in una recente intervista, si dice convinto che lo studio abbia ancora un grande futuro, e che continuerà a crescere, soprattutto perché la squadra di architetti che lo compone è piuttosto giovane, ed ha molta energia e potenzialità. ZHA può contare su 246 architetti dipendenti, e si posiziona al 45º posto nella classifica dei più importanti studi di architettura del mondo secondo BD Insurance Bureau. Tra i fantasmagorici edifici costruiti da ZHA in Italia ricordiamo il Museo nazionale delle arti del XXI secolo (MAXXI) di Roma nel 2010, e la stazione marittima di Salerno, inaugurata proprio quest’anno.
Beijing New Airport Terminal Building
Per quanto riguarda i piani per il futuro, prima di tutto devono essere ancora completati 36 progetti che erano in corso di realizzazione al momento della scomparsa di Zaha Hadid, tra cui un nuovo terminal aeroportuale a Pechino, in Cina, e uno stadio per i mondiali di calcio che si svolgeranno nel 2022 in Qatar. Inoltre, dalla morte della fondatrice, lo studio si è assicurato una serie di altri incarichi, tra cui, sempre in Qatar, un hotel da 38 piani, che avrà una forma sinuosa, ispirata ad un fiore che cresce nel deserto della penisola araba. Altri progetti in cantiere sono la ristrutturazione di un intero quartiere dedicato agli affari e alla finanza nel centro di Praga, e un edificio per il parco tecnologico in costruzione vicino a Mosca, che dovrebbe diventare la Silicon Valley russa.
Wakrah Stadium
Mentre Zaha Hadid è stata una dei principali esponenti della corrente architettonica del Decostruttivismo, Schumacher, che insegna alla Harvard Graduate School of Design, è il fondatore del Parametricismo, una metodologia di progettazione che utilizza appositi algoritmi per trasformare i modelli digitali in forme architettoniche. Gli algoritmi consentono di essere impostati secondo parametri desiderati, tra cui, ad esempio, il flusso di persone attraverso uno spazio, in modo da ottenere la massima adattabilità dell’edificio al contesto. Questa tecnica, che può essere utilizzata per qualsiasi progetto, risulta essenziale soprattutto in spazi complessi, con una grande variabilità delle interazioni tra le persone e l’ambiente, ed è proprio a questo tipo di architettura a cui punta ZHA per il futuro.
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